Il mese di Aprile è ricco di piante che producono mucillagini e sono ottime come addensanti delle nostre zuppe o risotti poiché creano un effetto viscoso; entrando a contatto con la mucosa del tratto digerente permettono la protezione della stessa e la cicatrizzazione in caso di piccoli tagli o lacerazioni.
Difficile in questo periodo non imbattersi in piante o fiori come la malva, la piantaggine, il crescione o i fiori di robinia che svolgono perfettamente una funzione coadiuvante di tutte le problematiche legate all’apparato digerente.
Altre piante che abbiamo a disposizione con proprietà depurative, vermifughe, depurative e drenanti commestibili del mese di aprile sono: acetosa, aglio orsino, spinaccio, luppolo e tarassaco.
Dell’acetosa si raccolgono le foglie in marzo e aprile, le radici in ottobre. È comunemente conosciuta come acetina, erba brusca e ossalina; si mangiano le foglie il cui sapore è leggermente acidulo. L’acetosa si può riconoscere dal gambo rosso striato e dalla fioritura di maggio – settembre che presenta grappoli di colore verde e/o rosa.
Pronto in questa stagione troviamo anche l’aglio orsino, Il sapore acidulo e amarognolo indica le sue virtù diuretiche e depurative, rinfrescanti e antinfiammatorie. L’aglio orsino è una pianta bulbosa, erbacea, perenne, con fiori bianchi e foglie larghe, delicate e setose, dall’odore pungente di aglio appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Cresce abbondante nei sottoboschi umidi e lungo i canali ombreggiati. È un’erba selvatica alla quale piace l’umidità, quindi non la troverete in campo aperto. Il bulbo ha la forma oblunga fascicolata. Il colore è perlopiù biancastro. Dal bulbo spuntano direttamente le foglie e lo scapo floreale. È deliziosa. Profuma di aglio ed ha un sapore davvero speciale. Il nome della specie ursinum deriva “dagli orsi” che, alla fine del letargo, si cibano di questa pianta per depurare l’organismo dopo il lungo sonno invernale.
Fiori e foglie si raccolgono quando spunta il fiore, un delicato fiorellino bianco con sei tepali1, intorno a fine aprile, primi di maggio (dato che cambia a seconda dell’altitudine e del clima); il bulbo invece si raccoglie a settembre, quando sarà ben sviluppato: questo non toglie che lo si possa comunque raccogliere anche prima.
Per raccogliere l’aglio orsino occorre un coltellino: si incide un cerchio alla base della pianta e si va a estrarre alla sua base il bulbo che, il più delle volte, presenta piccole barbe simili a quelle del porro. I più fortunati, già a fine aprile, potranno trovare aglio orsino con bulbi tondeggianti simili a piccole patate bianchissime.
Il luppolo, altresì chiamato Bruscandolo, Iuvertin o Ioertis, dell’amarognolo luppolo si consumano i germogli da raccogliere in primavera, mentre in agosto sono mature le infiorescenze femminili a cono. Il luppolo è una pianta rampicante che può raggiungere fino ai 6 metri d’altezza e cresce prevalentemente tra le siepi e nei boschi fino a 1500 metri. Ha fiori maschili di colore verde giallastro che si riuniscono in pannocchie, mentre quelli femminili sono composti da brattee che formano coni verdi e ricoperti da una polverina gialla, la luppolina.
Prima che vada in fiore, quindi intorno al mese di aprile fino alla metà di maggio, del luppolo si raccolgono i germogli (tagliati a 10 – 20 cm dalla cima), tenere testine a forma di pannocchia che spuntano dalle siepi dove il luppolo si aggroviglia.
Non possiamo non nominare la famosissima ortica, lo spinaccio selvatico o i boccioli di tarassaco.
Sul balcone, in giardino o sul terrazzo in aiuole o vasi, ecco quali sono le erbe aromatiche:
aneto,
erba cipollina,
cerfoglio,
crescione,
prezzemolo,
rucola e
santoreggia
Le erbe che amano il caldo dovrebbero essere collocate all'esterno o trapiantate solo quando la notte non gela più. Ad esempio:
lavanda,
menta,
origano,
rosmarino,
santoreggia di montagna,
salvia e
timo (al limone)